08_06_2012| TERREMOTO E TURISMO, GALLI DENUNCIA AL MINISTRO I SITI SCIACALLI

Venerdì, 08 Giugno 2012

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TERREMOTO E TURISMO, GALLI DENUNCIA AL MINISTRO I SITI SCIACALLI


Dopo la denuncia dell’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci a Tgcom 24 due giorni, l’alter ego in Provincia, Fabio Galli, scrive una lettera al ministro Piero Gnudi. A lui si appella affinché si ponga fine alla concorrenza sleale generata dalla diffusione di informazioni imprecise da parte di alcune testate web calabresi (servizi che sembra siano stati tolti).


Galli si dice enormemente preoccupato “per episodi che, se non adeguatamente monitorati in queste ore e in questi giorni”, episodi che “possono provocare un danno grave al turismo romagnolo e in generale italiano. La tragedia del terremoto ha messo in evidenza un’Italia dal cuore grande e solidale ma anche fatto emergere un minoritario ‘lato oscuro’ che non esito definire rivoltante”.


Il fatto è questo. Il 6 giugno un sito calabrese ha pubblicato un servizio in cui si poteva leggere (ad oggi non sembra più possibile) un servizio di cui l’assessore nella sua lettera riporta il passaggio che meno gli è andato giù, comprensibilmente.
“L'Emilia Romagna dunque non potrà partecipare alla competizione estiva, le scosse potrebbero durare anni per cui è consigliabile andare verso altre mete per non rischiare di imbattervi in un altro terremoto. Il Sud è tra le mete più consigliate, ambita e sicura è senza dubbio la Calabria, che potrebbe essere un'ottima soluzione con il suo litorale vasto che si estende dallo Ionio fino al Tirreno”.


Esempio di “scorrettezza fondata sulla falsità” certo, ma l’assessore preferisce sottolineare “la miopia di chi ritiene non sia il Paese tutto a perderci da simili ‘colpi bassi’, andando ad aggiungere una nauseante concorrenza (?) ai cronici problemi del turismo italiano, ormai da anni senza bussola e senza finanziamenti”.


Allora Galli ricordando le “parole chiare e inequivocabili” del ministro sabato scorso a Rimini chiede “se sia opportuno mettere formalmente a parte del problema tutti gli assessori regionali al Turismo, affinché ognuno di questi si faccia parte attiva sui territori di competenza per sensibilizzare e evitare che accadano simili fatti la cui principale ‘vittima’ è l’Italia”.